ALTARE DEL DUCA RATCHIS 737-744 - Arte barbarica

Verso dell'ALTARE DEL DUCA RATCHIS

 

CONFRONTO  ATTIVO  DELL’OPERA  -  lezione interattiva

Autrici: Sara Venier e Daniela Cervilli

 DUE ALTARI

OPERA A: ALTARE DEL DUCA RATCHIS   737-744
144x90 h. 90 cm.
Pietra d’Istria originariamente dipinta
Cividale del Friuli (Udine), Museo Cristiano e Tesoro del Duomo.
 OPERA B: ALTARE D’ORO DI SANT’AMBROGIO 824-859
 autore: Vuolvinio, 122x220  h. 85 cm.
 Struttura in legno rivestita con lamine d’oro, d'argento   dorato,  pietre e smalti.
 Milano, Basilica di Sant’Ambrogio.

SOGGETTO OPERA A
L'altare viene donato dal Duca longobardo Ratchis al Duomo di Cividale del Friuli, città capitale del Ducato longobardo del Friuli e importante centro artistico e culturale.
L’opera, uno dei rari esempi di scultura longobarda arrivati fino a noi, ha la forma di un parallelepipedo composto da quattro lastre di pietra assemblate e decorate a bassorilievo. Su di esse sono scolpite, dentro cornici decorative, scene della vita di Cristo (l'incontro tra Maria ed Elisabetta, "Cristo in Maestà" e l'adorazione dei Magi) e croci gemmate.

 

SOGGETTO OPERA B
L’altare, collocato nella Basilica di Sant’Ambrogio a Milano, segnala la presenza delle spoglie di Sant’Ambrogio, custodite in un vano sottostante.
Voluto dall’Arcivescovo di Milano, Angilberto II, rappresentante del potere carolingio nei territori milanesi, il manufatto è uno straordinario capolavoro dell’oreficeria carolingia in Italia.
E’ formato da una struttura di legno su cui sono montate lamine metalliche d’oro e d’argento dove sono raffigurati episodi della vita di Cristo e di Sant'Ambrogio.  


 LE FACCE ANTERIORI E I LORO PARTICOLARI

Fig. 1  Fronte anteriore dell'Altare del duca Ratchis                                                                         
 

Sul fronte anteriore dell'altare, al centro e ben visibile dai fedeli, è rappresentato "Cristo in Maestà" (1) in una mandorla (simbolo di maestà e gloria) (2). E' affiancato da due angeli serafini (3) ed è portato in trionfo in cielo da quattro angeli dalle lunghe braccia (4).

 

Fig.2 Fronte anteriore dell'Altare di Sant'Ambrogio.                                                                     
 

Sul fronte anteriore dell'Altare di Sant'Ambrogio, a destra e a sinistra, sono illustrati momenti della vita di Cristo (1). Nella parte centrale, "Cristo in Maestà" è inserito in un' ovale al centro di una croce (2) ed è circondato dai simboli dei quattro evangelisti (3) e dagli apostoli (4).

CONFRONTA I DUE PARTICOLARI

Fig. 3 Particolare opera A                                           Fig.4 Particolare opera B


GLI ELEMENTI

1-Attribuisci a ciascun particolare delle opere soprariportate (fig. 3,4) la corrispondente descrizione; attenzione alla frase errata.

a- All'interno di una forma ovale con gemme preziose incastonate, Cristo siede sul trono celeste, circondato da astri.
b- Cristo è in piedi, in una mandorla di rami d'alloro, circondato da astri gemmati.
c- Il volto di Cristo è giovanile e i suoi occhi sono dilatati e fissi sull’osservatore, senza espressione.
d- Cristo tiene con la mano destra una croce e con la sinistra un rotolo.
e- Cristo è seduto in una mandorla di rami di alloro, circondato da due serafini dalle molteplici ali.
f-  La mano di Dio padre spunta sopra l’aureola di Cristo, in segno di protezione . 

Fig.5,6,7 Particolari
   


LA FORMA, IL VOLUME, LO SPAZIO

2-Completa la seguente tabella inserendo le frasi corrette.

  Particolare opera A (fig.3) Particolare opera B (fig.4)
   FORMA    
   VOLUME-SPAZIO    

corpo ben proporzionato – corpo sproporzionato con parti deformate (testa grande, gambe tozze) -  forme molto semplificate/stilizzate  -  veste con pieghe morbide, che fanno emergere i  volumi del corpo umano – le fitte linee decorative della veste annullano il volume del corpo - nessun effetto di profondità dello spazio – profondità spaziale suggerita  dalla tridimensionalità del basamento del trono - le figure più importanti sono di dimensioni maggiori 

3-in quale opera (fig.3,4) le gambe divaricate e i piedi non allineati di Cristo suggeriscono la profondità dello spazio e una postura più naturale?

4-Osserva anche i particolari degli angeli presenti in ciascuna delle due opere (fig. 8,9) ed elenca le principali differenze. Sono maggiori le diversità o le somiglianze?

 Fig.8,9 Particolari angeli
   

I MATERIALI E LE TECNICHE

-Inizialmente, l’altare in pietra del duca Ratchis  era ricoperto da una vivace policromia e da inserti polimaterici. Azzurro, porpora, rosso, terra naturale e bruciata, giallo e verde erano accostati per creare un forte impatto cromatico; lamine d’oro e di rame, paste vitree, pietre preziose e perle impreziosivano ulteriormente l’opera (fig.10), rendendola simile ai colorati e preziosi gioielli dell'oreficeria  longobarda (fig. 15,16).

 

Fig.10 Ricostruzione della cromia - Cividale del Friuli, Museo Cristiano >

 
-La struttura in legno dell’ Altare di Sant’Ambrogio è rivestita da sottili lamine d’oro e  d’argento dorato, lavorate a sbalzo dal dietro e poi rifinite davanti a cesello. Le lamine sono contornate da cornici di smalto e filigrana, ornate da un gran numero di gemme e pietre preziose (fig. 11,12,13).
Fig. 11,12,13,14  Particolari dell'Altare di Sant'Ambrogio - fronte anteriore.
   

 SINTESI

5- Scegli nei seguenti testi le espressioni corrette.

-Nell'altare (del duca Ratchis/d’Oro di Sant’Ambrogio) i corpi appaiono appiattiti, semplificati, sproporzionati e immobili; essi sono puri elementi decorativi caratterizzati da (punti e volumi/linee e colori), senza profondità.
Queste immagini, (lontane dalla rappresentazione della realtà/molto realistiche), presentano le caratteristiche proprie dell’arte dei popoli (carolingi/longobardi e germanici). Queste popolazioni eccellono nella produzione di manufatti artistici (armi, gioielli, croci, corone e fibbie)(fig.15,16) riccamente decorati con  pietre dure e con smalti policromi, dagli effetti fortemente decorativi ed astratti.
 

Fig. 15  Fibula ad esse, Cividale del Friuli, Museo Archeologico Nazionale.

 

Fig. 16 Croce di Gisulfo, Cividale del Friuli, Museo Archeologico Nazionale.

-Nell’altare (del duca Ratchis/d’Oro di Sant’Ambrogio) le figure sono proporzionate e dotate di volume e rilievo e i gesti sono naturali. L’ attenzione, posta dall'artista, nel (deformare e stilizzare la realtà/riportare in modo abbastanza fedele gli elementi della realtà) riprende le caratteristiche dell’arte (longobarda/carolingia) che recupera elementi naturalistici propri dell’arte romana e paleocristiana.
Durante l’età carolingia
, l’architettura (fig.17) conosce un notevole sviluppo, come anche la miniatura (fig. 18) e l'oreficeria: l’altare è un chiaro esempio dell’altissimo livello tecnico raggiunto dai Carolingi nell’arte orafa.
  Fig.17 Cappella palatina, interno, Aquisgrana.  Fig.18 Evangelario di Saint-Médard di Soissons, miniatura, Parigi ,Biblioteca Nazionale.
   

      

 Alcune immagini sono tratte da : Wikimedia Commons: licenza Unported di Creative Commons Attribution 3.0 autore Seiko.

 

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