BANKSY E IL CORONAVIRUS - 2020 - Arte Contemporanea

"ARTE E CORONAVIRUS"  BANSKY, 2020   


Opera e interdisciplinarietà - materie coinvolte: arte e immagine - italiano

Autrice: Sara Venier 

 Banksy crea le sue opere in smartworking

Uno dei più importanti street-artist della scena internazionale, l’inglese Banksy, ha postato nell’aprile del 2020 sul suo profilo Instagram la fotografia della sua ultima opera a tema quarantena, accompagnata da una battuta: ”My wife hates it when I work from home” (fig.2)>  

OSSERVA L'OPERA

Fig.3 I particolari

L’artista, nell'aprile 2020, costretto come tutti gli inglesi a casa a causa della pandemia del Covid-19, ha dipinto, in modo realistico, nove topolini sul muro del bagno della sua abitazione.

1-Descrivi l’azione di ogni topolino seguendo un ordine a tua scelta. Cosa sta facendo il topo riflesso nello specchio? Quale oggetto usa?

2-Come si comportano i topolini, sono personificati? In quali condizioni è il bagno?

3- Quali elementi alludono alla presenza umana? Cosa fanno capire?

Fig.4-5
  I topolini, costretti normalmente ad agire velocemente e di nascosto, come gli artisti della Street-art, sono da sempre il simbolo di Banksy, il suo alter ego. I piccoli ed insignificanti topi ( rat in francese può essere considerato anche l'anagramma di art) sono un tratto distintivo dell'artista presente in molte sue opere. (fig.4,5). 

4- Banksy esprime, in modo ironico, le sue condizioni di vita e il suo stato interiore durante l’isolamento per la pandemia. Quale condizione interiore umana comunica l'opera?  Questa condizione riguarda milioni di persone o solo pochi individui?   

Nel 2020, durante la pandemia per Covid-19, Banksy ha creato diverse opere su questo tema (fig.6,7,8). -Tra le opere illustrate scegline una e prova a spiegarne i significati.

   

per approfondire :  https://www.banksy.co.uk/
https://www.treccani.it/enciclopedia/banksy_%28Lessico-del-XXI-Secolo%29/ 
https://www.treccani.it/enciclopedia/banksy/
https://www.treccani.it/enciclopedia/banksy_%28Il-Libro-dell%27Anno%29/
https://www.youtube.com/watch?v=QZ6t8zkB6hw

 

ITALIANO-LE PAROLE DELLA PANDEMIA

La pandemia di Covid-19 non solo ha cambiato soltanto il nostro modo di vivere, modificando profondamente la nostra vita quotidiana, ma anche il nostro modo di parlare.

Nella sua opera Banksy racconta della propria quarantena. Questa parola, che conoscevamo perché legata all’epidemia di peste del XIV secolo, è ormai un termine di uso quotidiano.

1- Indaga il significato della parola quarantena cercando informazioni sul dizionario Treccani online.

2- Leggi il seguente testo sulla storia della parola quarantena e rispondi alla domanda.

La parola quarantena nel significato odierno è impiegata forse per la prima volta a Milano alla fine del XVI secolo. Qui, una quarantena, insieme religiosa e sanitaria, è imposta dal governo spagnolo e dall’autorità religiosa nell’autunno del 1576 per una durata di quaranta giorni, in occasione di una pestilenza. Dopo la fine di quella quarantena si prospetta la possibilità di “ridurre di nuovo la detta città a una quarantena, almeno per quindeci giorni”, come recita un decreto del marzo 1577. Già in quel periodo, dunque, il termine quarantena slitta rapidamente dal significato originario di ‘periodo di quaranta giorni’ a quello di ‘periodo di applicazione di misure sanitarie’, indipendentemente dalla loro durata.

(ridotto e adattato da https://accademiadellacrusca.it/it/consulenza/una-emquarantenaem-pu-durare-anche-solo-quattordici-giorni/1745

 - Anche oggi usiamo il termine quarantena indipendentemente dalla durata dell’isolamento sanitario?

3- Quali espressioni verbo + quarantena usiamo più comunemente?

4- Quali altre parole usiamo in alternativa a quarantena o con un significato simile? Puoi consultare il dizionario dei sinonimi e contrari Treccani online.

5- Usiamo molte parole per definire l’isolamento a cui siamo costretti in questo periodo di emergenza sanitaria. Alcune di queste parole già esistono nel nostro vocabolario, ma hanno leggermente cambiato significato in riferimento alla pandemia.
- Cerca il significato delle seguenti parole per completare la tabella e metti in luce le differenze con la parola quarantena.

TERMINE SIGNIFICATO PIU' COMUNE SIGNIFICATO LEGATO ALLA PANDEMIA
Reclusione (forzata)    
Segregazione    
Carcere    
Clausura   Scelta volontaria di vita isolata ed appartata


6- Si associa l’isolamento sanitario alla reclusione domestica. In quali altri luoghi si è vissuto l’isolamento sanitario in questo periodo di emergenza sanitaria?


ITALIANO - Approfondimento sulle parole al tempo del Coronavirus


1- Quali sono le parole più utilizzate dai mass-media ai tempi del Coronavirus?

2- Organizza le parole in quattro categorie:
                               A-termini del linguaggio medico-scientifico;
                               B-termini del linguaggio militare, appartenenti al campo semantico della guerra;
                               C-termini che hanno rovesciato il loro significato, in cui ha prevalso una particolare accezione di significato rispetto alle altre;
                               D-prestiti da lingue straniere.

 

3a-  Elenca almeno dieci termini per il punto B. Indica la fonte precisa (quale articolo su quotidiani online, quale telegiornale o altro programma televisivo, etc.)

3b-  Ragiona sull’uso dei termini riferiti alla guerra rispondendo alle seguenti domande:
-Sono molto usati questi termini in riferimento al Coronavirus?  -Chi li usa in tv o su internet?

3c. Leggi il seguente articolo di Anna Masera, esperta di comunicazione, apparso su www.lastampa.it il 31.03.2020 (testo adattato). E rispondi alla seguente domanda: Sei d’accordo con l’opinione dell’autrice dell’articolo o pensi che parlare di pandemia in termini “bellici” sia appropriato e giusto?

La pandemia non è una guerra

I media sembrano aver adottato il linguaggio della politica, ma siamo ancora in tempo per prendere le distanze dalla metafora della guerra per descrivere la pandemia che stiamo vivendo e ci sono diversi lettori attenti che ce lo chiedono. A usare termini militari contro il coronavirus sono stati innanzitutto i leader politici, da Xi JinPing a Donald Trump, d’altra parte si sa che sulla scelta delle parole si gioca la propaganda politica. E i sostenitori dell'odio trovano in questa narrazione del virus l’ennesima occasione. Ma un conto è impiegare l'esercito per i soccorsi, un altro essere guerrafondai. In guerra le libertà democratiche vengono temporaneamente sospese, si passano misure che estendono i poteri dello Stato e limitano i diritti dei cittadini. I lettori de La Stampa che hanno vissuto i tempi della guerra se lo ricordano bene e ci chiedono di soppesare le parole per evitare di contribuire alla diffusione del panico. "La pandemia non è una guerra" ci redarguisce una lettrice di 93 anni che la guerra se la ricorda. 

Già ci aveva messo in guardia la scrittrice americana Susan Sontag nei suoi libri Malattia come metafora (Einaudi, 1979) e quasi dieci anni dopo L'Aids e le sue metafore (1988): applicare la metafora della guerra e della sconfitta a una malattia significa caricare il malato di sensi di colpa, ostacolando il percorso di guarigione. Per il coronavirus è una metafora sbagliata perché non c’è un fronte e un nemico nel senso di uno straniero “altro” da noi da non far passare. Il nemico è comune a tutti e gli altri sono nostri alleati perché solo condividendo gli sforzi, solo con la solidarietà e con comportamenti che ispirano una fiducia reciproca si vince il virus. Tutti insieme.

Certo, come avverte l’esperta di comunicazione Annamaria Testa, la metafora della guerra può essere una cornice folgorante. Ma parlare di invasione e di trincee, di untori e di eroi non aiuta a ragionare in termini di inclusione, di condivisione, di cura. Un conto è lo stato di guerra di una nazione, un altro lo stato di emergenza, per il quale sono necessarie misure sanitarie ed economiche proporzionate.

Sull’etica della comunicazione del coronavirus stanno riflettendo studiosi di tutto il mondo in questi giorni. Massimo Vedovelli (fondatore dell'Osservatorio linguistico dell'italiano diffuso fra stranieri e lingue immigrate in Italia, Centro di Eccellenza della Ricerca istituito presso l'Università per Stranieri di Siena di cui è stato Rettore), lo ha spiegato: quello che stiamo vivendo con il Coronavirus è un pericolo globale, una tragedia collettiva, “un’emergenza difficile” (per dirla con il presidente Sergio Mattarella), “una tempesta” (per dirla con Papa Francesco). Non evochiamo la guerra.


4- Scegli una delle quattro categorie di termini (A-B-C-D) e costruisci una WORD CLOUD usando il programma Word Art (www.wordart.com). Scegli un criterio per la grandezza delle parole (per es. dalla più frequente alla meno frequente…) e una forma (shape) che sia pertinente al contenuto.

Qui sotto vengono riportati alcuni elaborati (classe 2 A, Istituto Bontempi – Agrate Brianza)

 

 

 

 


 Fonti per le immagini Wikimedia Commons: dominio pubblico. 

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